giovedì 28 novembre 2013

Sopravvivenza domestica

Dopo due giorni interi passati a preparare la presentazione della mia TERZA tesi, pur di fare qualsiasi altra cosa, sono ricapitata sul mio amato blog, aperto nel lontano 2008 quando ero una persona decisamente diversa da quella che sono ora e lontana anni luce dove sono finita oggi. Grazie a Dio, aggiungerei. 
Rispolverando le mie pagine sono stata molto fiera di me stessa per l'aver preso nota di tutte quelle fasi che nella mia vita ho attraversato in sei anni, per poterne ridere oggi con un taglio nuovo di capelli e il tipico "senno del poi".
Sono cambiate tantissime cose, chiaramente, ma ce n'è una in particolare che è rimasta -e rimarrà- sempre tale: le vicende domestiche con mio padre quando mia madre parte per la Germania. 
Ed ecco qui la cronaca del terzo giorno:

- bistecche mangiate in due giorni: 1,5 kg a testa
- volte in cui nostro padre ci ha chiesto di dirgli che erano eccellenti: 24
- volte in cui si è autocompiaciuto per le bistecche: 25
- orario medio dell'inizio di cottura del suo sugo per la pasta: 8.00 (sullo stesso fornello il mio caffè mattutino)
- numero di imprecazioni a voce alta contro il telegiornale: 56 (nella media)
- alimenti vietatissimi ingeriti approfittando dell'assenza di mamma: 4 (sorvolo volutamente su quali sono stati)
- probabilità che nei prossimi giorni farà la sua pasta al ragù, sgocciolante di acqua di cottura: 1/1 (siamo spacciate)
- possibilità di arrivare prima di lui in cucina per cucinare qualcosa di buono e sano: 0 (è una lotta impari)
- cucchiai di parmigiano che si è messo sulla pasta: 3
- briciole di pane trovate sotto al tavolo: 100g (molto bene)
- pentole e padelle utilizzate per fare un piatto di pasta: 8 (molto male)

spesa fatta da mio padre (troppo veloce per fare in tempo a fermarlo):
- mele: 5 kg (nonostante ce ne fossero già 2kg in frigo)
- mortadella: 300g (è il suo modo di affrontare la mancanza della moglie)
- acqua: 2 casse (inspiegabile come abbia fatto a trascinarsele fino a casa)
- formaggi di solito a lui vietatissimi: 2 (poteva andare peggio)
- fettine di carne di vitella da 50euro/kg: 3 (giganti)
- pizza bianca: 500g
- rosette: 7 (??)
- mozzarelle di bufala: 500g (bufala compresa, a quanto pare)
unici alimenti di prima necessità a lui richiesti nella lista della spesa:
- latte: 0
- pane: 0

.... maaaaammaaaaahhhhhh!!!!! T___T

sabato 8 dicembre 2012

Come si bacia.

Uomini cari. 
Cari uomini. 

Vi prego, ve lo chiedo a nome di tutte le femmine del pianeta. 
Non sbavate quando ci baciate.
Vi prego, non è difficile.
 
Per rendervi la cosa ancora più comprensibile (giustamente avete da poco appreso di avere il pollice opponibile e avete sicuramente imparato ad usare la vostra mano prensile in molti fantasiosi modi, di cui però non voglio venire a conoscenza) vi mostro un'illustrazione dimostrativa:

Io posso capire che noi femmine siamo così morbide e deliziosamente profumate e così poco pelose in viso che a voi viene proprio voglia di "mangiarci" e che questo istinto possa stimolare il vostro sistema nervoso parasimpatico ad aumentare (notevolmente, in taluni casi) la vostra salivazione, ma vi assicuro: NON CI PIACE

Piccolo addendum scientifico, perchè sono biologa e spiego sempre tutto (anche non vi interessa). 
La saliva è un fluido secreto dalle ghiandole parotidi, sottolinguali e sottomandibolari ed ha come composizione il seguente mix di delizie: 

    Acqua (98%);
    Elettroliti di cui:
        2-21 mmol/L sodio,
        10-36 mmol/L potassio,
        1.2-2.8 mmol/L calcio,
        0.08-0.5 mmol/L magnesio,
        5-40 mmol/L ione cloruro,
        25 mmol/L ione bicarbonato,
        1.4-39 mmol/L ione fosfato;
    Muco composto da glicosaminoglicano e glicoproteine;
    Composti antibatterici come l'enzima perossidasi e immunoglobuline di tipo A (IgA);
    Enzimi. I principali sono:
        α-amilasi 
        lisozima
        Lipasi
   Altri enzimi tra cui: fosfatasi acida, lattoperossidasi, superossido dismutasi, aldeide deidrogenasi
   Cellule umane e batteriche;
   Altre sostanze in misura minore (pepsina, testosterone).

Bene: io tutta questa roba sulla mia faccia, a diluire la mia costosa crema idratante all'estratto di Argan del Marocco, non la voglio. 

Fate qualcosa. 
Fate di meno, anzi.

Chiaramente ogni riferimento a fatti realmente accaduti e/o a persone bavose realmente esistenti (soprattutto) è da ritenersi puramente casuale. 
Non vorrei tornare single. 

Annotazione dovuta: il mio uomo è un attento, delicato, soave e decisamente ipobavoso baciatore che non mi ha in nesssssssssunissima maniera ispirato questo post. Giuro, amore, davvero.  



lunedì 19 novembre 2012

Cortocircuiti

Mi sento nel dovere scientifico e morale di pubblicare questo breve ed insensato dialogo, avvenuto tra me ed un mio collega (altrettanto insensato) soprannominato Cefalea, del lontano 2008. 
Io ed il mio acidume siamo un connubio che rispecchia la magnificenza dell'evoluzione [cit.]

mattia scrive:
*ehi giulis
Jﮟlią scrive:
*dica
mattia scrive:
*ho un problema irrisolto
*biologico
*mi domandavo
*visto che dentro il nostro corpo scorrono grovigli di nervi e di impulsi elettrici in ogni dove
*perchè quando ti fai il bagno o la doccia non vai in corto circuito?
Jﮟlią scrive:
*O________O
*mattia scrive:
*c'ha senso no?
Jﮟlią scrive:
*NO CHE NON HA SENSO
*come te del resto -__-"
*noi siamo FATTI D'ACQUA
*per qualcosa come l'80% del corpo
*quindi dovremmo essere dei corto circuiti viventi
mattia scrive:
*67%
Jﮟlią scrive:
*anche il citoplasma
*(vabè)
*anche il citoplasma è acqua
*eppure è lì che scorrono le cariche
*ad esempio il potenziale elettrotonico del neurone, del corpo cellulare
*scorre sulla membrana
*che è nell'acqua, praticamente
mattia scrive:
*e proprio per questo
*se tu metti un circuito qualunque a basso p.a.
*in acqua va in corto circuito
*noi no
*Jﮟlią scrive:
*dovresti vedere bene cosa succede a livello atomico quando c'è corto circuito
*x poter paragonare due cose
*devi conoscerle bene entrambe
mattia scrive:
*tu lo sai?
Jﮟlią scrive:
*no
mattia scrive:
*in base wikipedia ------>Un cortocircuito è un collegamento fra due punti di un circuito che ha resistenza nulla, impone una tensione nulla (o trascurabile) ai suoi capi e non impone vincoli sulla corrente che passa attraverso di esso, che può assumere valori molto elevati. Il suo contrario è il circuito aperto.
Jﮟlią scrive:
*cefalea
*sono tornata a casa da un'oretta
*dopo una mattina in laboratorio e un pomeriggio all'uni a studiare..
*e devo ancora studiare..
*non riesco a capire quello che leggo
*e un cortocircuito
*a meno che non uccida te
*non mi interessa.


ed i commenti in privato alla questione: 
 


Jﮟlią scrive:
*nota pubblicata!
mattia scrive:
*l'ho vista
*cmq dove lo troveresti uno che alle 21.30 ti fà domande simili??

Jﮟlią scrive:
*eh all'obitorio
*tutti gli altri come te sono stati fatti fuori.

Le Leggi della Signora Murphy

Visto e considerato che noi amabili e docili portatrici di unghie colorate e tacchi rappresentiamo il pezzo forte e utile della società (e prima che iniziate a contraddirmi ricordatevi che noi generiamo altri esseri umani. Oh. Shhhh.) penso che sia opportuno dire che ahimè, siamo il pezzo forte pure nelle sfighe che la vita ci riserva. Come una specie di vendetta per il nostro essere troppo splendide da parte di un diabolico Karma che esiste dalla Notte dei Tempi. (notare: IL Karma, maschile.)

Ho dunque per tale sentimento di responsabilità verso la diffusione della verità nel Mondo, e non perchè ho la pancia e credo anche il cervello saturi di sushi che ormai interferisce anche con la propagazione degli impulsi nel mio evolutissimo e femminilissimo sistema nervoso, stilato un elenco di leggi che sicuramente saranno state pensate ma non scritte dalla Signora Murphy. 

I) nell'eventualità in cui si debba passare una giornata in casa senza uscire, la piega dei capelli sarà casualmente e senza sforzo a dir poco perfetta

II) se per un favorevole incrocio degli astri si è già deciso cosa indossare, un pezzo fondamentale sarà sicuramente a lavare, e se -per femminil genialità- si pensasse di camuffare la questione spruzzandoci un po' di profumo, nel cesto sarà stato insieme sicuramente ai pantaloni e maglioni che sono stati indossati per pulire la stalla

III) seppure l'ambiente circostante appaia calmo e privo di pericoli, non appena si è steso uno strato di smalto sulle unghie ci si ritrova in una specie di avventura domestica piena di cose difficili da fare come 
a) fare la pipì: chiaramente la stesura dello smalto fresco è direttamente proporzionale con la necessità della vescica di essere svuotata e la cerniera dei jeans è un pessimo e sleale avversario
b) prendere cose e aprire cassetti: non ci si immagina neanche quanto le unghie siano coinvolte nelle normali azioni quotidiane, sono cose che si fanno da sempre ma il "timbro" che rimane sull'unghia fresca ci ricorda ogni volta quando fallace sia la nostra memoria a lungo termine

IV) perserverare non serve: si può cercare un capo di abbigliamento che fino a quel momento era stato solo nella nostra mente per anni, per poi trovarlo e scoprire che è finita la nostra taglia

V) l'entità della fattura del parrucchiere è direttamente proporzionale ai mm di pioggia che cadranno appena uscite dal locale

VI) lo sporco costituisce il 90% di tutto

VII) per quanto una cerchi e si informi prima di comprare un qualsiasi articolo lo troverà a minor prezzo da un'altra parte non appena l'avrà acquistato

VIII) se si perde un numero di una qualsiasi rivista, sarà il numero che conteneva l'articolo che si era tanto ansiose di leggere. E tutte le amiche l'avranno persa, smarrita o gettata

IX) le probabilità che una giovane femmina incontri un giovane maschio attraente, disponibile e non omosessuale aumentano in proporzione geometrica quando è: 
a) con il fidanzato
b) con il marito
c) con un'amica più bella e più magra
d) struccata

X) non è vero che le calorie ingerite di nascosto non contano. 


Ce ne saranno mille altre ed invito le mie colleghe del gentil sesso a contribuire, chiaramente, io ora mi arrendo al sushi e vado a dormire. Burp.

giovedì 15 novembre 2012

Riverniciando.

E' infatti soltanto un anno che non scrivo.
Che sarà mai.
Riapro queste mie favolose pagine e dopo aver tolto ragnatele e polvere mi rendo conto che la carta da parati è degna di mia nonna e che la tappezzeria è completamente fuori moda. Bah.

Duuuuunque ho dato una bella riverniciatina, questo lillà-violetto mi sa di fresco e gioviale ambiente di scambio culturale e di idee libere sul panorama socio-economico del Paese in vista di..
scusate, è la febbre che parla, in realtà col violetto spero solo di attirare nella trappola qualche favolosa checca isterica in modo che si innamori e che diventi mio amico <3 nbsp="nbsp" span="span">

Questo blog è ancora lontano da dove vorrei che fosse, ma essendo attualmente composta dal 80% di muco e batteri penso che vada bene così.
E poi tornerò a scrivere cose intelligenti.

Nel frattempo, finchè le mie sinapsi non si riattivano, vi consiglio di dare un'occhiata ai miei Best Of qui a destra (Dalia, la destra è la mano con cui scrivi, ok?) che sono come sempre gli evergreen meglio partoriti dalla mia insanità mentale.

Mai inimicarsi una biologa

Tutte le persone che mi conoscono (alias, tutte le persone che ho ammorbato e che non mi hanno ancora mandata a cagare) sapranno che i due anni di tirocinio in laboratorio sono stati per me molto costruttivi e fruttuosi, e lo sono stati -visto il mio favoloso ed amorevole rapporto col Capo- anche dal punto di vista della mia preparazione bellica. 
Qui un estratto di un elenco di tecniche letali-ma-che-sembrano-incidenti che avevo stilato quando ero nella fase di cercare far comprendere al mio capo di avere ancora VENTI giorni scarsissimi per finire di scrivere la tesi, e che VENTI giorni, facendo ancora esperimenti di dubbia utilità, fossero ESTREMAMENTE pochi.

Quindi se io fossi stata in grado di mantenere la calma residua ed il self-control sarei riuscita ad ottenere ciò SENZA:

a) avere crisi di nervi con lancio di oggetti contundenti di qualsivoglia natura ed infettività
b) sfoggiare tutto il mio fornito repertorio di parolacce utilizzando anche le altre due lingue che conosco
c) piantargli una gilson con punta da 1000 nel petto
d) mettergli dimetilsolfossido nel caffè
e) prepararmi dietro il bancone in assetto da guerra con eppendorf di potentissimo ghiaccio secco
f) chiamare la sezione di igiene mentale dell'ospedale e farlo portare via
g) scambiare il suo bagnoschiuma con una soluzione di acido cloridrico e fosforico
h) rubare il numero di telefono della moglie e chiamarla facendo la parte dell'amante gelosa
i) attirarlo con inganno nella stanza frigo e chiuderlo lì
l) nascondergli nella tasca della giacca un sacchetto con polvere bianca di bromuro di potassio e chiamare la finanza
m) bruciargli inavvertitamente quei 4 peli in testa che gli sono rimasti con la fiamma del becco bunsen
n) riempirgli il serbatoio della moto con ipoclorito di sodio
o) ricoprire i suoi guanti con un sottile strato di super attack
p) mischiargli tutti i fogli sulla scrivania
q) usare il suo timbro e la sua firma per sottoscrivere abbonamenti decennali a riviste porno gay da spedire direttamente a casa
r) rinominare con nomi astratti tutti i file che ha sul pc
s) smagnetizzargli tutte le carte di credito col badge
t) spingerlo nell'ultracentrifuga e accidentalmente premere ''vacuum''
u) fare una piccola iniezione di loading buffer blu intenso nel suo tubetto di dentifricio
v) dimenticare il suo panino nel -80°
z) solidificare le sue chiavi del motorino in una vasca di agarosio 10%


alla fine tutto è bene quel che finisce bene, perchè non so quale incrocio degli astri si è reso favorevole in modo da farmi finire il tutto 2h prima della consegna ma...

...mai inimicarsi una biologa.


martedì 24 maggio 2011

Lettera autentica spedita ad Andrea Biavardi Direttore di FOR MEN

COMMENTO DI UNA LETTRICE PER IL DIRETTORE

Lo confesso. Ho ceduto alla tentazione di comprare la nuova rivista maschile "For men magazine". Del resto, come potevo resistere agli affascinanti argomenti annunciati dalla copertina (che, tra parentesi, ritrae un tizio con una faccia da pirla e un asciugamano di spugna bianca che fa tanto "figo da spogliatoio")?

Almeno quattro i titoli memorabili:
"Falle dire basta stanotte!"
"Ricco entro Pasqua: 15 idee geniali"
"Trucchi: mangi il doppio diventi la metà"
"Smetti di fumare e voli ai Caraibi".

Non vorrei deludere il geniale direttore Andrea Biavardi, ma a far dire "BASTA" a una donna siete già tutti bravissimi da soli poiché di solito ne abbiamo abbastanza dopo i primi tre minuti. La vostra difficoltà sta nel farle dire "ANCORA!", al limite. Ci pensi su, per il prossimo numero.

Riguardo allo slogan "Ricco entro Pasqua", beh, signor Biavardi, se vuole fare le cose fatte bene, nel prossimo numero alleghi anche due simpatici gadgets: passamontagna e chiave inglese.

Alla promessa "Mangi il doppio e diventi la metà", invece, tenderei anche a credere. Bisogna vedere la metà di cosa. Io se mangio il doppio, signor Biavardi, divento l'esatta metà del Partenone, in effetti.

Infine, sempre in copertina, campeggia la scritta "Smetti di fumare e voli ai Caraibi". Guardi signor direttore, io non ho mai conosciuto uno che abbia smesso di fumare e che sia andato in un'isola tropicale a festeggiare. In compenso ho sentito un sacco di gente che ha cominciato a fumare sostanze illecite e s'è fatta certi viaggi senza neanche uscire di casa che lei neanche si immagina.

Ma questo è solo l'inizio. Una si illude che il peggio sia già tutto in copertina e invece no, il meglio è all'interno! A pagina 52 c'è un avvincente e istruttivo servizio con tanto di foto redazionali su "come slacciarle il reggiseno" che tiene conto dei vari modelli (classico, seduttivo, sportivo...). A parte l'intelligenza del servizio in sè, vorrei soffermarmi sul consiglio per slacciare rapidamente il modello sportivo,che è: "se lei è spiritosa dacci un taglio con le forbici!". Biavardi, io le garantisco che sono una donna alquanto spiritosa, ma se un uomo che magari conosco da poco, in un momento di intimità mi tira fuori dal taschino un paio di forbici, io come minimo penso che sia il mostro di Milwaukee e nella migliore delle ipotesi gli assesto un calcio nelle palle che il mese dopo il soggetto in questione passa dal suo For Men Magazine a Donna moderna.

A pagina 50 poi, si tocca l'apice grazie ad un servizio che affronta la spinosa questione: "Se l'iguana domestico ci prova con tua moglie". Nell'articolo si sostiene infatti che ci sono diversi casi di molestie sessuali da parte di iguana nei confronti di donne con il ciclo. Senta signor Biavardi, lei l'ha mai vista una donna "col ciclo"? Mi segua signor direttore, non parlo di una donna in sella al motorino. Parlo della donna in quei giorni là.. Ecco guardi, io in quei giorni ho la cera del cugino It e l'affabilità di Godzilla, non mi si avvicinerebbe a meno di cento metri un velociraptor si figuri un iguana.

E infine, l'apoteosi vera e propria: il test "sei uno stallone o una schiappa?". Le domande sono tra le cose più esilaranti che io abbia mai letto in vita mia. In pratica sei ritenuto uno stallone se rispondi sì a domande come questa: "Ti è mai capitato di farlo con una donna e poco dopo,con la sua compagna di stanza?" - "Un sacco di volte! Alla casa di riposo"Domus Mariae". O "Di essere chiamato da una donna che ti chiede se può venire da te alle nove del mattino?" Sì certo, da una rappresentante della Folletto.
Mi fermo qui

domenica 13 marzo 2011

cromaticamente terrificante.

E' a dir poco imbarazzante notare da quanto tempo io non aggiorni le mie adorate pagine.
Sconvolgente direi.

Sarà che sono stata ormai risucchiata dalla orribile vita da tesista, che toglie ogni tipo di aspettativa di condurre un'esistenza degna d'esser detta ''umana'', o sarà che ahimè, per tale ragione, l'ispirazione è mancata per un po'.
Mea culpa, mea culpa.


Ricomincio riflettendo su quanto in effetti l'abbinamento del colore dei capelli di alcune giornaliste con le loro giacche rappresenti una vera e propria violenza cromatica. Andrebbe segnalato.

martedì 31 agosto 2010

Manuale di Sopravvivenza per Uomini

… alle prese con Donne Mestruate.

Miei cari amici uomini (uso un tono colloquiale facendo finta di non odiarvi) mi trovo qui, con le mie smaltate ditine, a scrivervi un concentrato di saggezza preziosissimo che vi permetterà di uscire più o meno illesi da un contatto con una donna col mestruo.

Eh perchè si sa: ci vogliono destrezza, tatto, astuzia e intelligenza per interagire con un esemplare di sesso femminile in quei giorni lì.

…e per quanto ho visto, non ne siete certo campioni olimpionici.

Dunque come prima cosa vi consiglio caldamente di abbandonare ogni tipo di pregiudizio (di cui siete fornitissimi, non mentitemi: io so tutto) e di affidarvi a me.

Ora: dalle storie di guerra del passato e dalle situazioni di pericolo di vita (perchè è di questo che si tratta) sappiamo che è importante conoscere il nemico, prima di affrontarlo. Una donna col mestruo SEMBRA un essere umano normale, che continua a respirare ossigeno, a nutrirsi col vostro stesso cibo, a lavorare e a dormire. Sappiate che non è vero. Una donna col mestruo si trasforma: solo la carrozzeria rimane all’incirca la stessa (salvo per la taglia in più di tette, che per quanto fittizia a voi comunque non dispiace) ma è dentro, nell’insondabile inconscio, che avviene l’incontrollabile mutazione. Lei vi può sorridere amabilmente e nel frattempo immaginare di fare a pezzi il vostro cadavere. Può avere una crisi isterica da ricovero se dovesse caderle la penna per terra. Può saltarvi addosso come una ninfomane e un attimo dopo essere disgustata da voi come se foste composti di muco verde. E poi, vi siete mai chiesti come ci si possa fidare di una creatura che sanguina copiosamente una volta al mese ma non muore mai?

Sappiatelo, miei ignari amici uomini: una donna col mestruo è pericolosa. E’ mortale. E’ in grado di farvi passare la voglia di vivere come una zanzara che vi ronza nell’orecchio di notte. Può benissimo distruggervi la PlayStation senza nessun senso di colpa, se questa si trovasse per caso ad intralciare il suo cammino per casa.

Ora che vi ho spaventati abbastanza, come se fosse stato necessario, passiamo alla pratica. Ecco una lista delle cose che NON dovete assolutamente neanche pensare di fare:

1. ignorare il problema: tanto non serve. Se voi ignorate lui, lui di certo non ignorerà voi.

2. rispondere dicendo cose del tipo “ahò, ma che c’hai le tue cose?!’’ che per quanto possa essere vero, dovete fare finta che non lo sia. Fidatevi. E’ come accendere la miccia ad una carica di tritolo da 500 Kg.

3. dire/fare/lasciare intendere qualsiasi cosa che possa significare che la vostra donna si discosti dalla perfezione per anche solo 1mm. Equivale a pagare un biglietto di sola andata per l’Altro Mondo.

4. commentare il suo abbigliamento con affermazioni diverse da “ommioddio ma sei stupenda” - “ti sta benisssssssssssimo” ..eccetera. E dico anche nel caso in cui la vostra femmina sembri una tenda da circo o la brutta copia di Gina Lollobrigida o Moira Orfei (o Platinette).

5. ridicolizzare le mutande da nonna in cui la gentil donzella è costretta suo malgrado ad infilarsi. Non fa ridere.

Non vi do altri esempi, eh sennò che divertimento c’è se vi svelo tutto? *

*in realtà non me ne vengono altri in mente e sono troppo pigra per rifletterci ancora, cavatevela da soli: siete grandi grossi e vaccinati.

Ecco qui invece (per assicurarmi un posto in Paradiso) un breve elenco delle cose che possono favorire la vostra sopravvivenza in senso positivo, e che di conseguenza sono ben accette:

1. complimenti. I complimenti funzionano sempre. E se proprio non avete fantasia ve ne dico un paio io:

  1.1 per come fantasticamente stanno i suoi capelli (anche se sembrano un mocio fuori uso),

  1.2 per il geniale abbinamento delle scarpe con la borsa (anche se si tratta di marrone/nero, rosso/rosa.. NON FA NIENTE)

  1.3 per l’essere dimagrita! (anche se pesa 80kg, si nota quando viene perso qualche etto no?!)

  1.4 per la deliziosa cena che vi ha preparato (a base di tonno in scatola e pan carrè)

  1.5 per la simpatia di sua madre

2. fate finta che il calcio non esista. Guardate con lei la sua soap opera preferita. (eh lo so, ma se soffre lei, dovete soffrire anche voi. Parcondicio.)

3. offritevi di aiutarla in casa. Fate la spesa. Lavate. Stirate. E non lamentatevi. I dolori che prova per voi sono a dir poco incomprensibili, voi baldi giovani che avete la lacrimuccia e vi comportate da malato terminale per un po’ di aria nell’intestino.

4. usate un po’ di fantasia, intelligenza, pazienza, tatto, dolcezza e tanto buon senso. Insomma, cercate di essere per quei giorni un po’ meno “uomini” del solito e siate più “donne”.

Bene, detto ciò, conoscete il mio indirizzo qualora mi vogliate mandare dei fiori o dei diamanti per ringraziarmi di aver cambiato la qualità della vostra vita con la mia saggezza.

Grazie e a presto.

giovedì 25 marzo 2010

De hominis dementiae

Ora, dopo un lungo e ponderato periodo di astinenza dal mio sapiente scrivere (leggasi: collezionare baggianate) mi ritrovo qui, a riflettere sugli esseri umani.
E' perchè ci sono delle cose che proprio non capisco: a volte la nostra specie si dimostra terribilmente STUPIDA.
Gli animali e persino le piante imparano e si adattano alle cose, noi no: siamo evolutivamente TORDI.
Ci sono innumerevoli esempi: infatti in qualità di donna di scienza ho condotto uno studio con tanto di analisi sul campo (i vari habitat in cui gli esemplari oggetto dello studio si possono trovare), dati statistici, osservazioni critiche, confronto con i colleghi, nonchè esperienze personali, ahimè.
A sconcertarmi è la mancanza di capacità di adattamento alle situazioni: santo cielo, il "fai una cosa? vedi che è stupida? non farla più" è un concetto che evidentemente per molti individui di homo sapiens è troppo difficile da prendere in considerazione.
Ma passiamo agli esempi pratici. Come se questo fosse un articolo scientifico pubblicato su di una rinomata rivista internazionale (e sono certa che fra non molto lo sarà ), mi appresto ad elencare innanzitutto

Materiali

Cervello con sinapsi collegate su ''on'', carta, penna, tanta pazienza.

e Metodi:

Osservazione con espressione sconcertata e allibita.

Osservazioni correlate di possibili spiegazioni:

Dunque ora procedo nel descrivere qualche esempio di comportamenti nonsense che i nostri consimili talvolta assumono.

a) un classico, di quelli che non passeranno mai di moda: ostinarsi a spingere con forza e convinzione le porte dove sopra, ad altezza degli occhi, c'è scritto in cubitale tirare.
E' più forte di noi, anche se l'abbiamo letto, il tirare, spingiamo lo stesso. Così, perchè... prima bisogna assicurarsi che effettivamente non si apra spingendo, oppure perchè vogliamo verificare se quella scritta non sia per caso ingannevole. Chissà, tento di darmi una spiegazione più o meno logica per non andare a parare al banale ma sempre vero ''siamo stupidi''.

b) ora dimostro che, sebbene in natura quasi tutto si basi su di essa, gli esseri umani non comprendono il concetto di ''osmosi''. Nella metro e anche sull'autobus vige l'elementare regola del ''lasciare scendere prima di salire''. Ma perchè c'è questa accortezza da seguire? foooorse perchè se prima i passeggeri non scendono non si crea lo spazio per farne salire altri? No, evidentemente non funziona così. Dev'essere diverso: pretendiamo prima di salire perchè i corpi solidi devono in qualche modo comprimersi fino ad arrivare allo stato di antimateria. Sennò non siamo contenti. (ho fatto anche uno schema)
c) passiamo adesso al comportamento adattativo degli esseri umani alloctoni (= non originari di questo luogo, per chi non lo sapesse, modestamente noi biologi siamo terribilmente colti e conosciamo un sacco di parole fichissime).
Ma vediamo cosa succede: sulla metro sale un gruppo di turisti (di età variabile, che sia di giovani o ultraottantenni dentierati non fa differenza), sghignazzando e chiacchierando, ridendo e parlottando.
Entrano e le porte della metro si chiudono.
La metro riparte (perchè è fatta apposta per questo) e STRUMP TUMP TUMP TUMP TONF: rischiano di cadere, tutti. Ma io dico: nel vostro Paese, qualsiasi esso sia, non esistono metro, autobus, treni, aerei, scale mobili o semplicemente oggetti in movimento? Ero convinta fosse istinto il reggersi ai sostegni quando la piattaforma su cui poggiamo i piedi si muove. Evidentemente no. Forse fa parte dell'essere turista il perdere l'equilibrio sui mezzi, insieme al portarsi la macchinetta fotografica e farsi fare l'equivalente di una rapina a mano armata pagando 5 euro un cappuccino in centro. O magari sono io che mi sbaglio e nel loro luogo d'origine le leggi della gravità sono diverse. Mah, strani questi stranieri.

d) ultimo esempio, giusto per non deprimerci troppo.
Allora. Noi esseri umani abbiamo inventato quelle favolose cose che si chiamano computer. Abbiamo anche in un certo senso inventato la musica. E mettendo insieme la musica con il computer abbiamo persino tirato fuori cose come i programmi per farcela ascoltare e i cd. Ma. Ma. Talvolta, quando abbiamo voglia, appunto, di sentire un po' di musica ci accorgiamo che qualcosa non va: il computer ci dice che la musica c'è ma non non riusciamo a sentirla. E lì il panico. Iniziamo a smanettare ovunque, spingiamo tutti i tasti, andiamo a controllare le più complesse e improbabili impostazioni, diamo capocciate allo schermo e ci andiamo persino a pulire le orecchie (non si sa mai). Dopo circa un'oretta, ecco il lampo di genio: accendere le casse.


Conclusioni:
Un organismo unicellulare con un ventesimo del nostro genoma che vive nella profondità degli abissi è più furbo di noi.